Riceviamo e pubblichiamo questa lettera aperta in difesa della costituzione italiana e dei diritti inviolabili dell’umanità inviataci dal Comitato Scuola Consapevole Toscana.
La scuola dovrebbe essere il baluardo fondamentale della coscienza civile, dove maturare discernimento, autonomia e consapevolezza, basi del pensiero critico e lungimirante di una società autenticamente democratica. Per questo noi docenti, insieme al personale delle scuole della Toscana di ogni ordine e grado, vaccinati e non, fino ad ora rimasti in silenzio rispettando obtorto collo l’imposizione di regole invasive, onerose e discriminanti, accettate dai più con allarmante acquiescenza, ci siamo uniti in un Comitato Scuola Consapevole Toscana per difendere i diritti costituzionali e umani violati dalla tessera verde, misura surrettizia che ha condotto il nostro paese in una situazione di emergenza sociale ed economica tragica, di cui non vediamo la fine.
Riteniamo tale decreto illegittimo perché è: lesivo dei diritti fondamentali affermati dalla Costituzione italiana (Articoli 1, 3, 32, 34 e non solo); fonte di discriminazione sociale, poiché dà luogo a una terribile divisione tra cittadini di serie A e serie B, in contrasto con il diritto internazionale (Carta UE 2021/1953, considerando 36); una misura sanitaria inefficace e priva di senso logico. Come ha dichiarato il filosofo e accademico Giorgio Agamben: “Il vaccino è un mezzo per costringere la gente ad avere un green pass, un dispositivo che permette di controllare e tracciare, in misura che non ha precedente, i suoi movimenti.”
Ricordiamo che il DL111/2021 afferma la non obbligatorietà della vaccinazione proprio in virtù della natura sperimentale del siero genico ed esenta lo Stato, attraverso il consenso firmato dai cittadini, dalle responsabilità sui gravi danni derivanti da tale terapia (art. 589 e 590: morte e lesioni). Non dimentichiamo poi che l’AIFA (circ.329/21), ha sancito la validità delle terapie alternative che non giustificano più la vaccinazione come unica soluzione possibile al contenimento della diffusione del virus Covid19.
E’ appurato che i vari sieri protettivi non immunizzano né dal contagio né dalla malattia; se ne deduce chiaramente che tutti possono veicolare la Covid19, soprattutto le sue varianti, e che solo il tampone gratuito e a campione per tutti può offrire la sicurezza sui luoghi di lavoro, evitando ogni forma di discriminazione sociale ed economica. L’adesione e la non adesione alla terapia sono dunque scelte effettuate nel pieno rispetto della legge perciò, qualunque sia la decisione, nessun cittadino può essere identificato come privo di senso civico, soprattutto alla luce dei dati recenti sul contagio attivo dei ‘vaccinati’ e sull’aumento di malattie cardiache e decessi a seguito della ‘vaccinazione’, con correlazione accertata (Aifa, 22/9/2021).
Considerato che l’Oms nel 2020 non ha mai dichiarato Pandemia e che, come risulta dai dati dell’ISS, i casi non sono tali da definire la situazione emergenziale, com’è possibile che esista una legge che imponga in forma obbligata e ricattatoria trattamenti sanitari sperimentali senza alcun rispetto per i diritti inviolabili della persona umana? In uno stato di diritto non è possibile sospendere, sanzionare, licenziare senza giusta causa, discriminare, negare diritti fondamentali quali il lavoro, la casa, l’istruzione, le cure. Ci si chiede allora: siamo ancora in uno Stato di diritto? È ancora l’Italia una Repubblica democratica fondata sul lavoro?
La comunicazione dei media ha un ruolo fondamentale e una grande responsabilità in questa drammatica situazione. Perciò, con le conoscenze che tutti abbiamo acquisito, non è più ammissibile leggere articoli fuorvianti in cui lavoratori negativi da tampone vengono accusati di aver contagiato altri con green pass da vaccino; quest’affermazione, scientificamente impossibile da sostenere, offende l’intelligenza e la logica più elementare dei cittadini ancora capaci di esercitare un pensiero ragionevolmente critico.
Il Comitato Scuola Consapevole della Toscana, confidando nelle libere coscienze, che ancora sono tante nel nostro paese, fa un appello alle istituzioni, al mondo medico-scientifico, ai media offline e online, al mondo della scuola e a tutti i cittadini affinché si torni a un uso corretto ed educato delle parole, al dialogo rispettoso delle diverse opinioni, alla libertà di manifestare pacificamente il proprio pensiero, all’eliminazione di ogni forma di discriminazione, al ripristino dei diritti sanciti dalla Costituzione Italiana e soprattutto alla ricerca della verità per il bene comune”.
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