Il portavoce delle Guardie svizzere, Urs Breitenmoser: i tre alabardieri hanno lasciato il loro servizio «liberamente».
Città del Vaticano – Le strette e rigorose misure introdotte su tutto il territorio vaticano da Papa Francesco sull’obbligo del green pass hanno iniziato a produrre i primi problemi. Le persone che lavorano in Vaticano contrarie alla vaccinazione restano una percentuale risicata ma stavolta a sollevare di nuovo il caso – dopo la denuncia fatta da Francesco tornando dal viaggio in Slovacchia sulla presenza di cardinali contrari – è la clamorosa defezione di tre guardie svizzere.
I tre militari hanno preferito rinunciare all’incarico piuttosto che sottoporsi alla vaccinazione anche se, a Maggio, avevano giurato come tutti di servire fedelmente il Papa offrendo, se necessario, la propria vita come fecero 5 secoli fa gli alabardieri elvetici contro i lanzichenecchi.
In tutto le Guardie senza vaccino, diventato obbligatorio ovviamente dopo l’entrata in vigore del provvedimento firmato dal cardinale Pietro Parolin, erano rimaste in sei. Solo tre di loro hanno accettato di vaccinarsi, le altre hanno preferito lasciare il ruolo e tornare in Svizzera. A raccontarlo è il giornale svizzero ‘Tribune de Geneve’.
Il portavoce delle Guardie svizzere Urs Breitenmoser, confermando la notizia, ha detto che tre alabardieri hanno lasciato il loro servizio «liberamente», mentre altri tre sono sospesi dalle loro funzioni fino a quando non avranno completato il ciclo vaccinale.
«E’ una misura che si adegua a quella di altri corpi d’armata nel mondo», precisa il portavoce dell’esercito del Papa. Dal primo Ottobre e’ obbligatorio per tutti i dipendenti vaticani il Green pass che può essere ottenuto non solo con il vaccino ma anche con un test negativo. Nel caso specifico delle Guardie svizzere, che sono sempre a stretto contatto con il Papa e i suoi ospiti, si è ritenuto che il test non bastasse perché potrebbe non rilevare contagi recenti e si é dunque scelta la strada del vaccino obbligatorio.
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