Luigi Bagnoli, presidente dell’Ordine di Bologna, si è detto “molto colpito e sorpreso” per la mancata vaccinazione dei giovani colleghi.
Tra i 67 operatori sanitari sospesi a Bologna perché non vaccinati contro il Covid-19, 30 sono medici, quattro dei quali neolaureati con 110 e lode. Lo riporta il Corriere della Sera. In totale, in Emilia-Romagna sono 200 gli operatori sanitari sospesi. Luigi Bagnoli, presidente dell’Ordine di Bologna, si è detto allibito per la mancata vaccinazione dei giovani colleghi.
“Sono rimasto molto colpito e sorpreso che ci siano quattro giovani medici laureati da uno o due anni, tutti con 110 e lode, quindi gente di spessore, che abbia questo atteggiamento e non si è vaccinato” – Luigi Bagnoli
Tra i 30 medici sospesi su 11.500 iscritti all’Ordine di Bologna, “ci sono dentisti, tre medici di medicina generale, di cui due a Bologna e uno a Imola, e gli altri sono fondamentalmente ospedalieri”, ha spiegato Bagnoli.
Il direttore del dipartimento di Sanità Pubblica dell’Ausl Paolo Pandolfi ha fatto sapere che a Bologna sono 95 gli operatori sanitari che hanno ricevuto l’avviso di accertamento: 61 sono dipendenti Ausl, 27 del policlinico Sant’Orsola e sette sono nel settore privato. Di questi in 28 hanno poi provveduto a vaccinarsi o a fornire la temporanea giustificazione a differire l’obbligo vaccinale. Di conseguenza risultano sospesi 67 sanitari, di cui 7 nel privato.
“Spero che la maggioranza di queste persone si ravveda perché fa male all’immagine della sanità pubblica e perché fa male sapere che ci sono colleghi che non accettano regole stabilite non per fare male a qualcuno, ma per fare del bene agli altri”, ha commentato Pandolfi.
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