Stamani è avvenuto un miracolo.
Dalle grinze accigliate
di un sorriso nascosto,
un tremulo bagliore
ha spiccato il volo,
posandosi sulla flebile luce
di una lacrima ribelle.
Una parola timida
di confronto gentile,
di reciproca comprensione,
ha sfiorato una parte molle,
incredibilmente gemente,
ancor viva e sottile, in cerca
di un accordo in fa diesis minore,
su cui risolvere
o semplicemente appoggiare
una carezza impalpabile,
una consolazione lieve.
Siamo diversi, quasi estranei direi,
una storia, una volontà, un carattere,
una spiritualità di un altrove,
appesi a vibrar su fili scordati
in disarmonica tensione,
ma non per questo ci sentiamo nemici
su barricate contrarie.
Non è nostra e non è autentica
questa incancrenita rabbia ancestrale.
Eppure una mano nell’ombra
ha strappato molte radici buone
seminando con veleno fiori di male.
Siamo o non siamo ognuno
una pennellata di colore di un’anima unica,
sfumature di una sola sorgiva creazione
fatta di respiro, di sangue, di luce e d’azione?
Io ci credo ancora, e tu? Non so,
ma stamani è avvenuto un miracolo.
Noi così lontani, così distanti,
in cammino su opposte sponde
dello stesso infinito fiume mortale
ci siamo visti, riconosciuti,
accettati e perfino salvati,
d’amore meravigliosamente contagiati.
Paola Massoni
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